L’enogastronomia lucana: innamorarsi di Matera anche a tavola

Cosa mangiare e bere a Matera, la città dei sassi tutta da scoprire

Quello con Matera è amore a prima vista. Non si può evitare di essere completamente rapiti dal fascino che questa città, unica nel suo genere, esercita su chiunque la visiti.
Camminare tra i vicoletti di queste casette aggrovigliate, quasi fosse un piccolo presepe, è un’esperienza poetica che consigliamo di terminare a tavola, in gradevole compagnia!

Ecco cosa vi consigliamo assolutamente di mangiare e bere.
Cosa mangiare: scopriamo i piatti tipici lucani che si possono gustare a Matera.
L’identità gastronomica lucana è definita da una cucina semplice, fatta di materie prime genuine che però si traducono in ricette prelibate e molto gustose, noi vi suggeriamo le imperdibili.

La capriata
Piatto proteico con: grano, farro, lenticchie, ceci, fagioli, fave, patate e piselli che si fanno cuocere con le erbe spontanee della Murgia . Secondo la tradizione popolare la capriata si prepara i primi giorni di agosto per celebrare in convivialità con il vicinato l’abbondanza del raccolto.

La “ cialledda ”
Il segreto è il pane, cotto a legna, bagnato e condito con pomodori, cetrioli, cipolle e olio d’oliva a qualche giorno dalla sua sfornata. Chiamata anche “colazione del mietitore” , la cialledda è il piatto tipico estivo che i contadini mangiano prima di cominciare la dura giornata nei campi.

Baccalà con i peperoni cruschi
Il Baccalà con i peperoni cruschi è un secondo piatto tipico di Avigliano, paesino di montagna della Basilicata . In passato l’unica tipologia di pesce che le comunità locali dell’entroterra riuscivano a reperire e conservare a lungo sotto sale era il baccalà esaltato dal gusto del peperone crusco, prodotto tipico lucano per eccellenza. Passeggiando per i vicoletti di Matera infatti non passeranno inosservate le collane di peperoni cruschi, appese ad essicare al sole , che spiccano sullo sfondo bianco del centro storico. Questi peperoni rossi e lunghi, che hanno ottenuto il marchio IGP nel 1996, possono essere gustati fritti a mo’ di chips per aperitivo, ridotti in polvere per insaporire salsicce e salumi tipici, oppure come condimento su primi o secondi piatti.

Bere vino in Basilicata: i vitigni di questa magica regione.
Quando si parla di convivialità a tavola una speciale menzione va all’ Aglianico del Vulture , vino dall’omonimo vitigno coltivato nella zona del Vulture in provincia di Potenza.
A portare in Italia queste uve sarebbero stati i Greci con il nome di Hellenico, poi diventato Aglianico grazie alla dominazione degli Aragonesi nel sud Italia: Aglianico deriverebbe infatti dalla pronuncia spagnola di Hellenico. Indubbia è l’alta qualità di questo elegante vino caratterizzato da una struttura importante, dalla tannicità spiccata e da un’ottima persistenza che gli fanno conquistare il titolo di Barolo del Sud. Negli ultimi anni infatti l’Aglianico sta riscuotendo sempre più interesse tra gli appassionati del bere bene, tanto da diventare uno dei vitigni autoctoni italiani più cercati sul web , come Ribolla Gialla e Lagrein.
Denominazioni minori ma altresì importanti sono poi la Doc Matera , che include vini sia rossi che bianchi, Terra dell’Alta Val d’Agri e Grottino di Roccanova . Le uve usate sono il merlot , il sangiovese, il montepulciano e il cabernet sauvignon , che danno vini ricchi di struttura.

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