Perché scegliere il 19.52

La nostra storia tra tradizione e modernità

Perché Matera..

"Arrivai ad una strada che da un solo lato era fiancheggiata da vecchie case e dall'altro costeggiava un precipizio. In quel precipizio è Matera. Questi coni rovesciati, questi imbuti si chiamano Sassi, Sasso Caveoso e Sasso Barisano. Hanno la forma con cui a scuola immaginavo l'inferno di Dante. La stradetta strettissima passava sui tetti delle case, se quelle così si possono chiamare. Sono grotte scavate nella parete di argilla indurita del burrone. Le strade sono insieme pavimenti per chi esce dalle abitazioni di sopra e tetti per quelli di sotto. Le porte erano aperte per il caldo, lo guardavo passando: e vedevo l'interno delle grottesche, non prendono altra luce ed aria se non dalla porta. Alcune non hanno neppure quella: si entra dall'alto, attraverso botole e scalette" (Carlo Levi, Cristo si è fermato ad Eboli)

Carlo Levi così descrive la sua prima visita nei Sassi di Matera

In quelle grotte scavate nel tufo vide arretratezza e povertà; uomini ed animali convivevano insieme soffocati nella miseria, dovendo lottare spalla a spalla per la sopravvivenza.  La denuncia di Carlo Levi portò la città di Matera al centro dell’attenzione, tantoche fu definita vergogna nazionale. Così il 17 maggio 1952 lo Stato Italiano, per mano di De Gasperi e su suggerimento del ministro Colombo, con la “Legge Speciale per lo sfollamento dei Sassi” impose a due terzi degli abitanti della città, circa diciassettemila persone, di abbandonare le proprie case per trasferirsi nei nuovi rioni.  I Sassi furono praticamente svuotati, isolando la città di Matera dal resto del Mondo. Ci sono voluti decenni, ma la svolta è avvenuta: il 9 dicembre del 1993, nell'assemblea di Cartagena de Indias (Colombia), i Sassi di Matera, vengono dichiarati e riconosciuti dall’UNESCO “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”, divenendo il primo sito dell’Italia meridionale a ricevere questo riconoscimento e prestigio.

Matera diviene il primo sito ad essere definito “Paesaggio Culturale”. Nel 2007 il nome del sito UNESCO è cambiato, divenendo “| Sassi ed il Parco delle Chiese Rupestri di Matera”. Finalmente, il 17 Ottobre del 2014, insieme a Plovdiv (città sita in Bulgaria), viene designata Capitale Europea della Cultura per il 2019. Da quel momento, comincia una storia nuova che fa di Matera e dei Sassi un monumento di riscatto per una popolazione che ha oltretutto saputo rialzarsi, reagire e trasformarsi, guardando al futuro.

19.52 (anno della legge sullo sfollamento dei Sassi) è il nostro riscatto, una residenza situata nel cuore del Sasso Caveoso, che propone un concetto di ospitalità basato su un’esperienza locale ed autentica, immersa nell’incomparabile bellezza dei Sassi di Matera.  La nostra è una struttura disposta su più livelli e richiama fedelmente nelle forme, nei materiali e nei colori la tipica abitazione di un tempo, coniugando autenticità e benessere. Il nostro obiettivo è raccontarvi la città di Matera, mostrandovi qualcosa di inedito, speciale e introvabile al Mondo.